Qualche anticipazione sulla moda sposa 2023
La scorsa primavera i grandi marchi della moda sposa hanno presentato le nuove collezioni 2023, permettendoci di dare uno sguardo alle tendenze per l’anno che verrà. In generale, il 2023 sarà un anno ricco di proposte interessanti, nuovi materiali e concezioni originali per andare incontro ad una sposa sempre più esigente e desiderosa di novità. Abilità sartoriali ed esclusività sono le parole chiave di una moda sposa 2023 dal gusto squisitamente made in Italy.
Ne ho parlato con Fausto Sari, famoso stilista trevigiano dalla più che trentennale esperienza nell’ambito del settore sposa, freelancer per i più importanti marchi del settore, nel suo bellissimo atelier di Ponte di Piave, in provincia di Treviso. Fausto è un professionista a tutto tondo, creativo prolifico e profondo conoscitore dei meccanismi dell’industria della moda.
Fausto, quali sono sono secondo te le macro tendenze della moda sposa in questi ultimi anni?
Fino a poco tempo fa la sposa aveva un’immagine abbastanza statica. Oggi c’è una sensibilità diversa, stanno facendo capolino immagini inedite, un po’ più contemporanee. C’è una nuova generazione di spose che ha preso coscienza del fatto che l’apparire deve essere collegato a come ci si vuole sentire, e non alla tradizione. Per cui sempre più spesso vengono abbandonati gli abiti principessa molto ampi per far posto a delle mise più semplici e fluide. Si riscoprono diverse tipologie di materiali come il mikado, che è diventato il nuovo protagonista del mondo sposa dove l’immagine è molto minimal.
E quindi per il prossimo anno cosa ci dobbiamo aspettare?
Per il prossimo anno saranno protagonisti due temi contrastanti tra loro: da una parte il minimalismo assoluto, dato dai giochi di modellismo che fasciano e reinterpretano il corpo con delle forme che vanno dall’abito corto all’abito in figura, mentre le spalle si scoprono sempre più con scollature omerali; dall’altra parte abiti molto eclettici, dove si esprime il senso di liberazione da questi periodi oscuri che abbiamo vissuto con la presenza del brillé e dei ricami e soprattutto degli effetti 3D, con pizzi che si sormontano tra di loro e creano degli effetti particolari. Il tutto sempre in una visione scivolata e fluida. In generale, no alle crinoline e agli effetti voluminosi.
Come traduci queste tendenze nel tuo lavoro?
Prima di tutto, stiamo puntando molto sul made in Italy. Le collaborazioni con aziende italiane [Maison Signore e Valentini Spose, nda] mi permettono di fare la mia collezione partendo da un parterre di immagini da poter intersecare tra loro, in modo da creare un abito unico e personale. Ho creato una serie di pezzi intercambiabili tra di loro, con materiali nobili come taffetà, mikado, organza e chiffon di seta e pizzi originali. La vestibilità di questi capi si riconosce subito: l’abito deve essere dipinto addosso.
Ho ripreso in mano questo concetto proprio perché voglio allontanarmi dal prêt-à-porter. Oggi le ragazze cercano novità, originalità e un po’ di esclusività. Stiamo cercando di comunicare che esiste anche un altro modo di essere sposa, sempre legato a un tema molto attuale, più fresco e romantico allo stesso tempo.
C’è proprio la voglia di riscoprire la nostra storia, il nostro know-how. Il made in Italy ha un’anima che non vuole abbassare la testa.
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